lunedì 1 settembre 2014

ONE ON ONE, IL NUOVO FILM DI KIM KI-DUK - LA RECENSIONE
























Dopo il successo di "La Pietà" e "Moebius" il regista Sud-Coreano Kim Ki-Duk torna con una nuova opera.
TRAMA: Una studentessa viene rapita, stuprata e assassinata. Sette persone, appartenenti alla Setta delle Ombre, terrorizzano i sette sospettati del delitto. "Ma chi è la vittima e chi il carnefice?"



















Film freddo, spietato e che non lascia spazio ai buoni sentimenti. Come ha dichiarato il regista "E' un film sul posto in cui vivo, la Corea. Ho scritto la sceneggiatura dicendo a me stesso che anche io ero un codardo. Vivendo qui sono scioccato tutti i giorni. Perché in questa società la corruzione è considerata un'abilità. Ho cercato di odiare tutto questo, disprezzarlo, dimenticarlo e liberarmene". 


Il regista ci mostra la violenza, la corruzione e il disprezzo del proprio paese. Mostrandoci in un piccolo prologo ogni singola vittima, dal quale possiamo identificare, non delle persone ma dei caratteri ben precisi.  One On One è un film dove i ruoli si invertono facendo diventare le vittime i carnefici e i carnefici le vittime, un film che cerca in tutti i modi di reprimere la pietà e i buoni sentimenti. 
Non ci può essere pietà nella vendetta, l'unico modo che l'uomo ha per rendere giustizia sembra essere quello di diventare più spietato dei propri torturatori. 







                                                                       
                                                                              

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