sabato 27 settembre 2014

THE SCRIBBLER, IL FILM TRATTO DALLA GRAPHIC NOVEL DI DANIEL SCHAFFER - LA RECENSIONE

















TRAMA:  Una giovane donna analizza la sua distruttiva malattia mentale usando una macchina sperimentale, The Siamese Burn, ideata per eliminare le personalità multiple. Man mano che Suki viene curata, viene perseguitata da un’idea… cosa accadrà se l’ultima identità non desiderata è lei? 




Il film è tratto dall'omonima graphic novel del 2006, scritta e disegnata dal visionario autore Inglese Daniel Schaffer e pubblicata dalla Image Comics. Il film è diretto dal giovane regista John Suits e vede un cast tutto al femminile, formato per la maggior parte da attrici provenienti da serie tv Americane, che però sembrano trovarsi perfettamente a loro agio nel mondo del cinema. Come l'attrice Katie Cassidy, resa famosa per la serie tv "Arrow" e che in questa pellicola ricopre il ruolo del personaggio di "Suki", la protagonista. Tra le altre attrici troviamo Michelle Trachtenberg, Eliza Dushku, Gina Gershon e la famosa attrice, cantante, pornodiva Sasha Grey. 
                                                           
RECENSIONE: 

Il film è un buon thriller sci-fi che alterna momenti di pazzia, azione e sensazioni claustrofobiche, il tutto avvolto da una interessante atmosfera dark. Ottima la fotografia e la cura quasi maniacale che ha il regista per i piccoli dettagli. Le scenografie sporche e underground ci riportano senza dubbio alla idea di fumetto, come una buona parte delle inquadrature. Il regista senza dubbio non si vuole allontanare troppo dall'idea di base del fumetto, scelta tra l'altro coraggiosa e molto difficile, che però sembra essere riuscita. 
Bravissima anche Katie Cassidy che riesce a dimostrare di non essere una semplice attricietta da serie tv per famiglie.
Con questa pellicola, a mio modesto parere, si dimostra sempre più vera l'idea che i graphic novel saranno ormai i nuovi romanzi del futuro, da dove i registi potranno attingere per trovare buoni soggetti o idee cinematografiche, non è la fine di niente comunque, è solamente un nuovo inizio.
                                                           

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