lunedì 22 dicembre 2014

LA RECENSIONE DI "I ORIGINS", GLI OCCHI SONO LO SPECCHIO DELL'ANIMA?

























DOPO "ANOTHER EARTH", IL REGISTA MIKE CAHILL TORNA CON UN NUOVO FILM CHE AFFRONTA L'ETERNA LOTTA TRA SCIENZA E RELIGIONE. 


TRAMA: Il dottor Ian Gray, dottorando in biologia molecolare e specializzato nel processo di evoluzione dell'occhio, lascia il suo laboratorio per partecipare a una festa. Lì conosce una giovane modella straniera. L'incontro è fugace, ma basta la visione degli occhi della ragazza per fare accendere qualcosa in Gray. Anni dopo, Ian e la sua assistente di laboratorio, Karen, fanno una scoperta sensazionale con profonde implicazioni esistenziali. A quel punto, il medico sa che - pur rischiando di perdere il lavoro della sua vita - dovrà recarsi dall'altra parte del mondo per validare (o confutare) la sua teoria.























Dopo Another Earth il regista Mike Cahill torna con il suo secondo lungometraggio, regalandoci una pellicola che mescola misticismo e sentimenti umani. Con un bravissimo Michael Pitt nelle vesti di un medico Hipster e una stupenda Àstrid Bergès-Frisbey, che interpreta una misteriosa ragazza che nasconde nei suoi occhi mistero e misticismo. 


RECENSIONE: 

Devo dire che Another Earth mi era veramente piaciuto molto e questa nuova opera non è davvero da meno. Cahill è senza dubbio un regista nuovo, moderno e che vuole avere il controllo completo dei suoi film, infatti, come nella precedente pellicola il regista si occupa della sceneggiatura, della regia, del montaggio e della produzione, dimostrando così di essere un regista che sa veramente cosa vuole. Per quanto riguarda il suo stile, Cahill anche questa volta divide il film in due parti, creando così un prima e un dopo, un po come faceva Kubrick. Facendo in questo modo il regista riesce a darci un film ricco di immagini, sia a livello emotivo che di contenuto, riesce a fare un buon lavoro di montaggio, di produzione e di fotografia, per non parlare della colonna sonora. Per quanto riguarda il cast, anche in questa pellicola il regista torna a lavorare con l'attrice e sceneggiatrice Brit Marling, con la quale aveva già lavorato nel precedente Another Earth, questa volta però il regista decide di non dargli la parte della protagonista, ma gli affida un ruolo secondario, infatti gli occhi di questa pellicola sono tutti puntati sull'attore Michael Pitt e sulla stupenda ed enigmatica Àstrid Bergès-Frisbey, che interpreta la parte di Sofi, un personaggio che sembra essere piovuto dal cielo e che cela tutti i suoi misteri e segreti nei suoi stupendi occhi. 
Per farla breve, anche questa volta Cahill sembra essere riuscito nell'impresa e tenendo gli occhi puntati su di lui ci auguriamo e ci aspettiamo grandi cose da questo giovane regista, che sembra essere partito proprio con il piede giusto. 



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