mercoledì 22 aprile 2015

IL TEMPO DI UN RESPIRO - LA RECENSIONE
















IL TEMPO DI UN RESPIRO: UN HORROR DAL TOCCO FEMMINILE.  

TRAMA:

Si racconta che nel 1676, in un'antica Chiesa nei pressi di Soriso, si verificassero diversi miracoli cosiddetti del "repit" ossia il momento in cui un bambino defunto tornava alla vita per il "tempo di un respiro", l'attimo necessario per battezzarlo permettendogli così di partecipare alla gloria eterna dei beati.
Claudia, disperata per la prematura perdita del figlio, è disposta a tutto pur di rivederlo soltanto per un ultimo istante e così decide di mettersi in viaggio nella speranza che questa leggenda non sia una grande bugia. Giunta sul posto, farà conoscenza con Marco e Luna, due giovani e simpatici ragazzi, ma qualcosa di oscuro e tenebroso si nasconde nel bosco.
Voci e strane visioni cominceranno a tormentare i protagonisti.
Qualcosa di diabolico si nasconde nell'ombra...

Fonte Trama






















E' un cortometraggio scritto e prodotto da Annamaria Lorusso, la quale lo ha anche diretto in collaborazione con Emilio Perrone. Il corto è stato in concorso al "Filmakers World Festival 2015", dove si è aggiudicato il Gold Award per "Best Male Actor" (andato a Roberto D'antona), è stato anche in selezione ufficiale al ""Indycrypt Horror Online Digital Film Festival 2015" ed infine ha ricevuto 17 nominations ai "Rome Web Awards 2015", nella categoria Horror, dove tra l'altro Annamaria Lorusso si è aggiudicata il premio "Best Horror Actress".


LA RECENSIONE: 

Come ho scritto nell'apertura, si avverte molto il tocco femminile in quest'opera, un tocco che riesce a venire fuori sia nelle scene più sensibili che in quelle più tetre e spaventose.
Annamaria Lorusso riesce a dare vita ad un corto ben scritto e ben diretto, che delinea una sensibilità femminile e a tratti quasi materna, una sensibilità che viene mescolata a scenari bui e oscuri, che richiamano ad un certo tipo di cinema Gotico. La Lorusso e Perrone riescono a fare entrambi un buon lavoro dietro la macchina da presa e ce lo dimostrano attraverso determinate scene, come ad esempio: le apparizioni del bambino, la morte del tossico mediante crocifissione o la scena del Mangiatore di Anime, dove possiamo notare tra l'altro un'ottima interpretazione di Roberto D'antona.
La Lorusso parte da scene illuminate per poi gettare lo spettatore nell'oscurità più completa, passando tra flashback che hanno un'ottimo bianco e nero sfocato e rovinato, per poi riportare il tutto alla luce del sole e ad un buon lieto fine. Forse l'unica cosa che non ho apprezzato particolarmente sono state le musiche, che in alcune scene e soprattutto nel finale, posso essere un po' troppo ingombranti e fastidiose. Nonostante questo ho apprezzato molto tutto il resto, in particolare un applauso va al piccolo Danilo Uncino, che dimostra di sapersi trovare perfettamente a suo agio di fronte alla macchina da presa.


Qui potete vedere il film in streaming: Il Tempo di un Respiro

Nessun commento:

Posta un commento