mercoledì 27 aprile 2016

VELOCE COME IL VENTO - LA RECENSIONE


IL CINEMA ITALIANO CHE COMINCIA A SPINGERE SULL'ACCELERATORE.

TRAMA:

La passione per i motori scorre da sempre nelle vene di Giulia De Martino. Viene da una famiglia che da generazioni sforna campioni di corse automobilistiche. Anche lei è un pilota, un talento eccezionale che a soli diciassette anni partecipa al Campionato GT, sotto la guida del padre Mario. Ma un giorno tutto cambia e Giulia si trova a dover affrontare da sola la pista e la vita. A complicare la situazione il ritorno inaspettato del fratello Loris, ex pilota ormai totalmente inaffidabile, ma dotato di uno straordinario sesto senso per la guida...























LA RECENSIONE:

Il cinema italiano ha passato veramente dei momenti bui e tristi negli ultimi tempi, ci siamo divisi per più di 10anni in due sole categorie: cinema d'autore e commedia popolare (fatta male tra l'altro), prodotti fatti in serie per un pubblico che si recava al cinema solamente per il giorno di natale o se il film in sala era stato candidato agli Oscar nella categoria "Miglior Film Straniero".
In questi giorni però, dopo l'uscita di pellicole come "Non Essere Cattivo" o "Lo Chiamavano Jeeg Robot", molte persone hanno iniziato ad inneggiare al ritorno del cinema di qualità e di genere (come se si fosse svegliato da un lungo coma), io non so se sia veramente così o se invece sia solo un periodo fortunato che però resterà fine a se stesso, purtroppo sono molto scettico e cerco di non farmi troppe pippe mentali (proprio per non rischiare di restare deluso), una cosa però è c'erta: il film di Rovere è sicuramente qualcosa di nuovo e fresco per il nostro cinema, un film con scene di corse d'auto come non si vedevano da tempo nel nostro paese, scene adrenaliniche che spingono al massimo sull'acceleratore e che non hanno bisogno ne di green screen, ne tanto meno di scene irrealistiche alla "Fast and Furious", tutto quello che serve sono solamente ottimi stuntman, una regia moderna e un montaggio veloce.  Il film di Rovere è pura corsa al 100%, una pellicola che riesce a stare a metà tra "Giorni di Tuono" di Tony Scott e "Ronin" di Frankenheimer; auto peugeot che sfrecciano tra le strade della provincia emiliana, un dramma familiare che non riesce a trovare soluzione e una voglia di riscatto che non tarderà ad arrivare. I personaggi sono semplici e non troppo caratterizzati: Matilda De Angelis è la ragazzina divenuta subito donna che porta il peso del mondo sulle spalle, mentre Stefano Accorsi è l'incarnazione dell'antieroe per eccellenza, una figura negativa che riuscirà a ritrasformarsi in eroe al momento giusto.
Come soggetto non è che sia tra i più originali, ansi, per dirla tutta è una trama tipicamente Italiana che mescola dramma, sentimenti e un pizzico di comicità, ma non è questa la forza di "Veloce come il vento", la sua vera forza sta nei motori e nelle spettacolarità che Rovere riesce a regalarci.



Nessun commento:

Posta un commento