venerdì 6 ottobre 2017

EL BAR - LA RECENSIONE



























ALEX DE LA IGLESIA CI MOSTRA LA VERA NATURA DELL'ESSERE UMANO.  

TRAMA:

Nove di mattina. Un gruppo eterogeneo di persone è a far colazione in un bar nel centro di Madrid. Uno di loro ha fretta e va via ma, mentre oltrepassa la porta, qualcuno gli spara in testa. Nessuno osa aiutarlo: sono tutti intrappolati dentro dal cecchino che ha sparato. La tensione man mano sale e la situazione offre ai malcapitati la possibilità di rivelare a poco a poco peccati e colpe…























LA RECENSIONE: 

E' tornato quello pazzo anarchico di Alex De La Iglesia e io non posso fare altro che esserne contento. 
Dopo averci mostrato il mondo della stregoneria, con la stupenda horror comedy "Le Streghe son Tornate", De La Iglesia cambia nuovamente strada e da vita ad un thriller spietato e violento, un perfetto mix tra "Distretto 13", "The Mist", "In Linea con L'assassino" e "Tower Block". 
Con uno schema classico, quasi da pièce teatrale, assistiamo ad un film che si apre come un semplice sniper movie, per poi evolversi e passare dal thriller al genere catastrofico, il tutto condito da una messa in scena grottesca e da un pizzico di black humor (un classico del regista). 
Ma non c'è solo questo nel nuovo film del regista spagnolo, infatti, De La Iglesia sembra aver imparato bene la lezione lasciataci dai vecchi maestri del cinema di genere, per questo motivo usa l'intrattenimento solamente come una scusa, per De La Iglesia il genere non è altro che un cavallo di troia che cela al suo interno una critica sociale dura e cattiva, un vero escamotage degno di un Romero o di un Carpenter. 
La regia è assolutamente al top, la fotografia anche, la struttura è solida e costruita a strati, la tensione sale passo dopo passo tenendo lo spettatore perennemente inchiodato davanti allo schermo, il quale, non può fare altro che chiedersi "ma dove cazzo andrà a parare?". 
Ogni personaggio è stato costruito al meglio, non ci sono macchiette, non ci sono personaggi stereotipati, ma sopratutto non ci sono eroi. 
Esatto! Niente eroi e niente eroine per il nuovo film di Alex De La Iglesia, i protagonisti della pellicola non sono altro che semplici persone che possiamo incontrare nella nostra vita quotidiana: un barista, un rappresentante di biancheria intima, una giovane ragazza che ama incontrare ragazzi conosciuti sul web, un barbone che cita la bibbia ad ogni occasione, un web designer hipsteriano e una triste e solitaria giocatrice di video poker.
Tutte persone che non hanno ne tempo ne tanto meno voglia di diventare eroi, ognuno pensa a se stesso e a come fare per restare vivo, non esiste la collettività, non vale la frase "l'unione fa la forza", vige solamente l'egoismo e l'individualità.
Concludiamo promuovendo alla grande la pellicola del regista spagnolo e chiudiamo con una frase del film che, a mio parere, riassume al meglio il messaggio di De La Iglesia, ovvero, "La paura ci mostra per quello che siamo veramente". 



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